«Questo stasera non si ritira a casa, questo mi dice la testa e così
faccio». Luca Gentile, il 21enne ora in carcere per l’omicidio di
Eugenio Tura De Marco, reagisce così quando la fidanzata Daniela gli
racconta delle minacce subite dal padre il quale, intimandole di non
vedere più il ragazzo, neanche di nascosto, le ribadisce: «altrimenti vi
ammazzo entrambi». È questo, almeno, il racconto che la ragazza fa ai
carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo di Salerno,
in caserma la sera del ritrovamento del cadavere di Eugenio. Un racconto
avvalorato anche dal fatto che Daniela avrebbe riferito delle percosse
subite in passato dal padre e che avevano inclinato per un certo periodo
i rapporti tra di loro.
Dopo l’interrogatorio del giovane in carcere, spuntano nuovi dettagli mentre proseguono ancora le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Salerno, agli ordini del tenente colonnello Giulio Pini e del maggiore Alessandro De Vico per mettere insieme tutti i tasselli della vicenda. Ci sarebbe anche da risolvere il giallo della bottiglia di alcol etilico sequestrata e sulla quale vi erano delle macchie di sangue, ora all’esame delle Investigazioni scientifiche. Mercoledì mattina il gip Piero Indinnimeo non ha accolto la richiesta del pm Elena Guarino di convalida dell’arresto ritenendo che non vi sia il rischio dell’imminente pericolo di fuga del ragazzo (difeso dagli avvocati Enrico Lizza e Luigi Gassani, reo confesso, ma ha accolto quella dell’applicazione della misura cautelare in carcere in attesa che di ulteriori dettagli investigativi.
Dopo l’interrogatorio del giovane in carcere, spuntano nuovi dettagli mentre proseguono ancora le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Salerno, agli ordini del tenente colonnello Giulio Pini e del maggiore Alessandro De Vico per mettere insieme tutti i tasselli della vicenda. Ci sarebbe anche da risolvere il giallo della bottiglia di alcol etilico sequestrata e sulla quale vi erano delle macchie di sangue, ora all’esame delle Investigazioni scientifiche. Mercoledì mattina il gip Piero Indinnimeo non ha accolto la richiesta del pm Elena Guarino di convalida dell’arresto ritenendo che non vi sia il rischio dell’imminente pericolo di fuga del ragazzo (difeso dagli avvocati Enrico Lizza e Luigi Gassani, reo confesso, ma ha accolto quella dell’applicazione della misura cautelare in carcere in attesa che di ulteriori dettagli investigativi.
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