Si riaccendono le polemiche sui conti dell’Expo, proprio nel giorno in
cui il premier sale a Milano a lanciare la fase del “post”. Il bilancio
2015 si è chiuso con una perdita di 32,6 milioni, ovvero il saldo tra i
736 milioni di ricavi e i 721 di costi gestionali.
Da un punto di vista strettamente contabile, i numeri sono scarsamente
significativi, perché riguardano un solo anno, per di più quello in cui
si è svolto l’evento, quindi l’anno con più costi per la gestione del
sito. Ed infatti l’ormai ex commissario unico, ora candidato sindaco in
quota centrosinistra, non fa una piega: «Ho sempre detto che l’unico
numero che conta è il patrimonio netto - ripete Beppe Sala - dopodiché
si può discutere del risultato dei vari anni». E il patrimonio netto,
come sottolinea il documento di preconsuntivo redatto dall’assemblea dei
soci dello scorso 9 febbraio, risulta positivo per 14,2 milioni di
euro. «Si tratta di un risultato rilevante - spiega Sala - perché le
previsioni economiche miravano al complessivo pareggio al termine
dell’evento».
Ma le rassicurazioni di Mister Expo non sono bastate a placare le
polemiche su un tema che promette di infiammare la campagna elettorale
per la corsa a Palazzo Marino. «Leggo che Expo ha chiuso con un rosso di
32,6 milioni di euro, le disponibilità liquide si sono esaurite ma non
le spese, ed entro il mese prossimo si avranno perdite superiori a un
terzo del capitale - ha detto la candidata sindaco del Movimento Cinque
Stelle Patrizia Bedori - a Sala chiediamo semplicemente trasparenza.
Attacca anche Corrado Passera, anche lui in campo per le Comunali: «Oggi
vengono confermate verità ovvie che solo Sala ha cercato di negare fino
alla fine». Per Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia in
Regione, quella dei conti Expo «è una telenovela su cui farà chiarezza
la commissione di inchiesta» che verrà probabilmente votata già oggi in
Consiglio Comunale.
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