martedì 1 marzo 2016

Chirurgia plastica estetica viso

Il viso è sicuramente la parte del corpo umano più esposta al giudizio degli altri ed ogni più piccolo difetto, imperfezione o inestetismo può rappresentare un grave problema psicologico.
Spesso ci si può trovare condizionati a vita da un naso troppo visibile o da orecchie così dette a sventola, o non ci riconosciamo più in una immagine un po’ cadente della pelle palpebrale e sogniamo dieci anni di meno, grazie magari alla chirurgia estetica.
Però, subito dopo il pensiero dell’intervento, del dolore possibile, del decorso post, delle complicanze, ed anche dei costi magari proibitivi cancellano ogni tentazione di approfondire la conoscenza di possibili soluzioni al nostro problema che viene richiuso nel nostro inconscio più profondo per riapparire magari il giorno dopo.
Obiettivo importante del nostro blog è dare risposte di immediata lettura ad ogni possibile domanda in merito alla chirurgia estetica evidenziando là dove occorre vantaggi e svantaggi di metodiche diverse o nuovi approcci.
Per questo è necessario approfondire alcuni concetti base:
- la chirurgia estetica del viso comprende tutti gli interventi chirurgici che migliorano, correggono, o eliminano, malformazioni, imperfezioni e difetti del viso e del volto;
- i grandi progressi della chirurgia estetica non sono tanto basati su nuove tecniche chirurgiche, quanto piuttosto sul miglioramento di tutta la gestione del problema;
- il chirurgo non è più il solo attore sulla scena, ma pur conservando un ruolo strategico oggi è affiancato da professionalità diverse in grado di determinare il successo dell’intervento;
- oggi tutti gli interventi chirurgici del viso possono essere realizzati in regime ambulatoriale ed in anestesia locale (tumescenza fredda), con minimo stress chirurgico e rapidissima ripresa.
Tutto questo è dovuto al miglioramento delle metodiche anestesiologiche che hanno ridotto il rischio dell’intervento, la durata, il decorso ed anche i costi incrementando invece le potenzialità del risultato finale.
Un contributo importante al miglioramento delle performance della chirurgia estetica del viso è dovuto sicuramente anche alla messa a punto di materiali innovativi quali fili, filler, tossina botulinica, che opportunamente utilizzati garantiscono risultati impensabili fino a pochissimo tempo fa.
Per un ottimale approccio al trattamento di qualsiasi inestetismo del volto è necessario essere in grado di gestire al meglio tutte le possibili problematiche coinvolte, cosa possibile solo rivolgendosi ad equipe affiatate e collaudate di professionisti della chirurgia estetica in grado di proporre ed utilizzare al meglio percorsi specifici integrati.
Sicuramente una delle più importanti innovazioni nel campo della chirurgia del viso è sicuramente rappresentata dalla tumescenza fredda, una tecnica anestesiologica locale molto soft che però ha inciso è forse determinato una vera rivoluzione nelle metodiche chirurgiche del volto.
Vediamo alcuni esempi:
Blefaroplastica:
La blefaroplastica si occupa dell’estetica degli occhi e delle palpebre; in pratica si elimina l’eccesso di pelle presente nella palpebra superiore (blefaroplastica superiore) e le borse che si formano sotto l’occhio dette anche borse palpebrali (blefaroplastica inferiore). Il risultato finale è uno sguardo più riposato e giovane.
Infatti grazie alla blefaroplastica è possibile ottenere un complessivo ringiovanimento del viso, ed uno sguardo più fresco e rilassato.
L’intervento di blefaroplastica superiore si esegue in anestesia locale per tumescenza fredda; tempo medio 30 m’, dimissioni entro 30 m’;
L’intervento di blefaroplastica inferiore si esegue in anestesia locale per tumescenza fredda; tempo medio 40 m’, dimissioni entro 60 m’;
L’intervento di blefaroplastica superiore ed inferiore si esegue in anestesia locale per tumescenza fredda; tempo medio 60 m’, dimissioni entro 60 m’;
Quando è necessario modificare la zona del mento, si ricorre ad un intervento di mentoplastica che riesce a donare armonia al volto migliorando il profilo in generale.
A seconda delle esigenze del paziente, la mentoplastica può essere additiva se dobbiamo incrementare il volume o la proiezione del mento o riduttiva se è necessario ridurre la parte. Nel caso di un intervento di mentoplastica additiva si procede creando una sacca dove verrà inserita la protesi solida. Le incisioni saranno invisibili, poiché si praticano dalla cavità orale attraverso il fornice gengivale. Nel caso di una mentoplastica riduttiva, con una fresa elettrica verrà asportata la parte di osso in eccesso.
Tra gli interventi di chirurgia estetica per migliorare l’armonia del volto, un ruolo importante riveste il trattamento della zona zigomatica detta anche malaroplastica. L’intervento più richiesto è sicuramente la malaroplastica additiva per l’aumento degli zigomi, poiché questi hanno l’importante funzione di armonizzare il quadrante medio del viso e ad un tempo agire sullo sguardo creando una sorta di stacco che rende il viso più armonioso ed interessante. La malaroplastica additiva può essere realizzata mediante uso di protesi o mediante il lipofilling, cioè prelevando dal paziente stesso del tessuto adiposo da iniettare per modellare lo zigomo.
Il posizionamento di protesi comporta un risultato sicuramente più duraturo però non sempre in sintonia con le variazioni fisiologiche del resto del viso, mentre con il lipofilling esiste un riassorbimento che potrebbe essere più o meno elevato e quindi il loro volume nel tempo può scemare. In compenso il lipofilling può essere ripetuto e quindi adeguato a nuove esigenze.
Rinoplastica:
La rinoplastica mira a migliorare l’aspetto estetico ma anche funzionale del naso attraverso la riduzione, il rimodellamento della piramide nasale,sia della parte cartilaginea che della parte ossea. Può essere fatta sia in modalità chiusa che aperta in base alle problematiche presentate.
L’intervento di rinoplastica si esegue in anestesia locale per tumescenza fredda; tempo medio 60 – 90 m’, dimissioni entro 120 – 180 m’.
Otoplastica:
Il problema delle orecchie a sventola o prominenti coinvolge spesso l’individuo fin dall’infanzia, interferendo già nelle prime fasi della socializzazione. Vissuto come un difetto fisico spesso evidenziato dagli altri, può causare disturbi psicologici alla persona. La otoplastica è l’intervento che corregge le orecchie a sventola o orecchie prominenti.
L’otoplastica, dunque, rappresenta la soluzione definitiva al problema delle orecchie sporgenti, donando al volto del paziente un’armonia totalmente migliorata. Attenzione però, perché l’intervento di otoplastica non serve a ridurre la grandezza dei padiglioni, bensì eliminare solo la sporgenza e renderli meno evidenti nella proiezione.
L’intervento di otoplastica si esegue in anestesia locale per tumescenza fredda; tempo medio 40 – 60 m’, dimissioni entro 60 m’;
Lifting:
Il lifting del viso è un intervento di chirurgia estetica che serve per risollevare e riposizionare la pelle del viso che ha perso tono ed è cadente verso il basso, in modo da donare al viso della paziente un aspetto più giovane e tonico. Il lifting può essere chirurgico classico coinvolgendo tutti i quadranti del viso (superiori – medi – inferiori) o localizzato (mini lifting) alla fronte, guance, sopracciglio, zigomi, collo. Può essere realizzato a cielo aperto, con scollamento della zona da trattare, riposizionamento delle fasce profonde che sorreggono la pelle eriposizionamento della pellee eliminando la cute in eccesso con cicatrici poco visibili che contornano l’attaccatura dei capelli ed il bordo delle orecchie. Nella direzione di un ringiovanimento del viso meno invasivo e traumatico possibile, una valida soluzione è il lifting endoscopico, un intervento proposto da qualche anno da alcuni chirurghi plastici che consente di intervenire sui tessuti “a cielo coperto”, cioè senza praticare grosse incisioni sulla cute. Questa tecnica detta anche Mivel (Minimal Incision Vertical Endoscopic Lift) comporta solo alcune piccole incisioni di massimo 1-1,5 cm dietro l’attaccatura dei capelli, attraverso le quali si inserisce una piccola sonda (che funge da telecamera) e gli strumenti per eseguire l’intervento.
Una volta raggiunto il livello sottocutaneo si scollano le fasce del periostio e si riposizionano più in alto, in senso antigravitazionale. La cute non viene mai separata dai tessuti profondi, ma asseconda le trazioni delle fasce muscolari durante tutte le procedure. Così al termine dell’intervento, non c’è alcuna asportazione degli eccessi cutanei, con notevole riduzione del trauma per i tessuti. Una ulteriore evoluzione per cercare di ripristinare un ottimale contorno viso è senza dubbio rappresentato dall’utilizzo di fili di sospensione ad ancora o elastici che con traumatismo minimo garantiscono sicuramente un buon risultato soprattutto in relazione al rapporto costi benefici. La metodica dei fili di sospensione sfrutta un po’ la filosofia del Mivel; senza dover eliminare eccessi cutanei si determina un riposizionamento dello strato cutaneo e sottocutaneo supportato da fili ancorati su una base creata all’attaccatura dei capelli in zona frontale. Quindi rimaane solo una piccola incisione cutanea del cuoio capelluto. Tutte queste metodiche possono essere realizzate con la tumescenza fredda che è in grado di ridurre comunque l’impatto traumatico dell’intervento, in modo sicuramente stupefacente nel caso di lifting a cielo aperto ma anche in caso di Mivel il recupero sarà migliorato e le possibili complicanze ancor più ridotte.
L’intervento di lifting a cielo aperto  full-face cioè completo si esegue in anestesia locale per tumescenza fredda; tempo medio 150 – 180 m’, dimissioni entro pari tempo. L’intervento a cielo aperto di quadranti singoli (superiore – medio o inferiore) comporta tempi di intervento e dimissione nettamente ridotti.
L’intervento di Mivel si esegue in anestesia locale con tumescenza fredda; tempo medio 120 – 150 m’ e dimissioni in pari tempo.
L’applicazione di fili di sospensione si esegue in anestesia locale con tumescenza fredda; tempo medio 60 – 90 m’ e dimissioni in pari tempo.
Mentoplastica
L’intervento di mentoplastica sia additiva che riduttiva si esegue in anestesia locale con tumescenza fredda; tempo medio 30 – 45 m’ e dimissioni in pari tempo.
Malaroplastica
Il lipofilling prevede un prelievo di grasso dall’addome o dalla coscia, mediante anestesia locale con tumescenza fredda e utilizzo di piccole cannule specifiche. Il grasso ottenuto viene opportunamente trattato, senza centrifugazione ma con successivi lavaggi a base di una specifica soluzione iperpolarizzante in grado di garantire l’integrità bio fisica delle cellute adipose da trapiantare. Il trapianto avviene mediante tunnellizzazione incrociata multistrato per garantire il massimo della rivitalizzazione del tessuto trapiantato.  L’inserimento di protesi zigomatiche avviene attraverso un’incisione invisibile, praticata dentro la bocca o sul bordo della palpebra o davanti all’orecchio, attraverso la quale vengono inserite, al di sopra dell’osso zigomatico, delle protesi di silicone.
L’intervento di malaroplastica sia mediante protesi che per lipofilling si esegue in anestesia locale con tumescenza fredda; tempo medio 45 – 60 m’ e dimissioni in pari tempo.

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